lunedì 21 aprile 2008

TESTI DI STORIA, TRA REVISIONISMO E LUCRO DELLE CASE EDITRICI

E' ritornata sulle prime pagine dei giornali la questione dei testi di storia, che tra revisionismo e lucro della case editrici rischia di mettere in seconda i destinatari dell' "uso pubblico del passato" (gli studenti) e la loro libertà di apprendimento, sempre più controllata dal governo altalenante.
Ma io dico: la politica, quella malata assetata di potere e senza senso civico -sua linfa-, perchè si ritiene portatrice della verità assoluta e estende i suoi tentacoli, come una piovra, sulla memoria storica?
Ma la storia non è forse "la scienza del cambiamento, indissociabile dall' interpretazione" come diceva M.Bloch, e dal controllo dei governanti?
In futuro mi piacerebbe insegnare la storia nella scuola, cantiere decisivo per l'individuo; però vorrei farlo senza vincoli ministeriali e ostacoli economici per i ragazzi, soprattutto nelle scuole pubbliche. In fondo perchè dover sempre cambiare di anno in anno libri di testo? Non sarebbe meglio adottare un manuale di base, fluido e semplice nella scrittura e poi coinvolgere i ragazzi nel fare la storia, spingendoli a porre domande sui documenti visto che la Storia è come un "questionario"?
Forse un professore dovrebbe costruire i pilastri e su quelli stimolare i ragazzi a integrare le conoscenze acquisite con la propria storia (personale, familiare, del paese d'origine,...); penste un pò quanto potrebbe essere viva una lezione per il ciclo secondario con le classi multiculturali di oggi!
Insomma, c'è bisogno di informazione per non allontanarsi dal processo di civilizzazione e la scuola è un anello fondamentale di questo percorso.
E voi, che ne pensate?

ilaria

4 commenti:

machila ha detto...

Ciao Ila, mi hai battuto sul tempo, stavo per inserire un post riguardante proprio il processo travolgente anche su scala mondiale della riscrittura delle storie nazionali. Proprio questa pretesa di riscrivere tutta la storia mi ha fatto pensare quanto sia paradossale di per sè la categoria di revisionismo. In fondo la ricerca storica è per sua natura aperta e incline a rivedere interpretazioni e giudizi storici già consolidati. Quindi è sempre "revisionista". Vi rimando ad un dossier molto interessante sulla vicenda dei libri di testo scolastici di storia in Italia: www.sissco.it/dossiers/scuola/index.html
Ciaoo!!Chiara

gruppo7 ha detto...

Ciao! Anche la mia prospettiva è quello dell'insegnamento nella scuola media superiore e quindi condivido il tuo desiderio di diminuire i condizionamenti su quello che sarà, speriamo, il nostro lavoro. Questo nell'interesse della autentica formazione, dei docenti che verrebbero maggiormente spronati a impegnarsi (sempre che lo vogliano, ma questo è un altro tema...) ed infine degli studenti che si sentirebbero ricordare meno volte la necessità di ultimare il programma a discapito del desiderio di affrondire questo o quell'altro argomento (sempre che il docente li abbia stimolati..).

Claudio

machila ha detto...

ciao claudio!hai ragione,sarebbe una buona cosa se gli stessi insegnanti si scrollassero di dosso l'ansia da programma...:) e noi ci riusciremo??!ila

gruppo7 ha detto...

Ciao! Vorrei aggiungere che l'editoria di oggi è alquanto deludente in quanto i linguaggi e i media utilizzati spesso sono molto lontani dall'esperienza del ragazzo. Olson diceva che la scuola è "un'impresa letteraria!!" e questo non facilita di certo l'apprendimento e il cambiamento.Il tutto rientra nella nostra tradizione culturale e scolastica occidentale.La scuola dal mio punto di vista attraversa un periodo di crisi (come la società del resto) e non ci sono state politiche e riforme scolastiche serie negli ultimi anni.Per quanto riguarda l'insegnamento della storia le nuove Indicazioni Nazionali hanno rivisto il programma di storia(Prof. Ivo Mattozzi) sostituendo ad un insegnamento ciclico della storia un insegnamento lineare e sequenziale (alla fine delle scuole elementari ci si ferma alla caduta dell'impero romano d'occidente perchè alle scuole medie hanno tolto 100 ore di insegnamento di storia!!). Se stanno così le cose tutti i discorsi sul revisionismo e quant'altro suonano un pò vuoti!!
Valentina